Prendete i vostri stereotipi di "poesia" e "poeta", quelli imparati al liceo o ancor prima alle medie, quelli noiosi , fatti di parole spesso incomprensibili. ....Ora... Provate a leggere una poesia di Guido Catalano e ditemi se quest' uomo, in 10 minuti, non riesce a "riscattare" le vostre convinzioni adolescenziali sulla sfigataggine della poesia . Ebbene si , andare ad un reading di Guido è come fare una cena con gli amici
bevendo del buon vino, o almeno questa è l' aria che si respira alle tante serate da lui organizzate. In effetti, parlando dei suoi lavori, il termine "poesia" non è il più corretto, la sua è un ibrido fra quest' ultima e uno spettacolo di cabaret; vuoi per i temi trattati , vuoi per la teatralità delle sue esposizioni. Il risultato è uno spettacolo che di volta in volta pur variando nella forma, mantiene costante la simpatia, l' ironia e la giocosità che sono un pò il suo marchio di fabbrica, senza dimenticare la folta barba nera e gli svariati difetti di pronuncia che danno un tocco di comicità al tutto rendendolo ancor più vicino
agli spettatori e azzerando il distacco sulpalco/davantialpalco. Come ho accennato poco fà, le serate da lui orgnazzate sono veramente tante, tanto da richiedere una breve lista per punti con annessa spiegazione.
- Il Grande Fresco:
E un riuscito incrocio tra poesia comica e canzone d’autore, un concerto reading in cui Federico Sirianni e Guido Catalano, supportati dal poliedrico chitarrista Matteo Negrin e da uno o più ospiti invitati in ogni serata, affrontano, attraverso le parole, la musica, l’ironia e una vena sentimentale decisamente spinta, i temi più disparati della quotidianità divisi in storie d’...amore, non d’amore e del terzo tipo. E' un varietà, ma anche un luogo d'incontro dove musicisti, scrittori, comici, attori, poeti, danzatrici del ventre, maghi, psicologi post junghiani, cantautori, serial killer, fachiri e usurai si ritrovano per esibirsi ognuno secondo la propria arte e la propria forma espressiva.Lo spettacolo, rodato con grande successo nell’ultimo anno a Torino e in numerose altre città italiane, è diventato una sorta di “cult” che gli appassionati seguono ormai da tempo fedelmente.
|
- Sbronzi all' Alba Senza Sigarette:
Progetto poetico/musicale realizzato dal poeta torinese Guido Catalano e dal musicista Andrea Gattico insieme alla violinista giapponese Mayumi Suzuki. Un poeta, un pianista e una violinista si incontrano, si salutano, bevono qualcosa. Un improvviso senso di benessere. Il trio si forma nel 2004 con l' obbiettivo di creare una fusione di poesia e musica che si traduce in una serie di spettacoli a metà tra il concerto e il reading poetico.
- Poeti in Lizza:
Senza dimenticare che ha all' attivo quattro libri ( in ordine cronologico ) "ICani", "Sono un Poeta Cara", "Motosega" e,
l' ultimo, "La Donna che si Baciava con i Lupi".
Giusto qualche settimana fà ho avuto il piacere di "intervistare", anche se è una parola grossa, Guido in un bar di Piazza Madama...Quelli che seguono sono gli spezzoni che mi ricordo della suddetta chiaccherata.
D&H: Allora...Parliamo del senso di questa intervista prima di tutto. Oltre a intervistarti vorrei, partendo da te, capire se esiste un filo conduttore che collega questa "ondata" di cantautori/scrittori/poeti che negli ultimi 3 anni hanno preso sempre più spazio nella nostra città e non solo. La scelta di partire proprio da te non è casuale visto che non sei esattamente un neofita di questa "scena" , se cosi la possiamo chiamare, anzi ...hai alle spalle più di una decade di lavori. La domanda iniziale è quindi... Esiste una scena artistica torinese e se si qual è il filo conduttore?
D&H: Giusto per fare qualche nome di tuoi piu o meno colleghi vorrei citare tra i tanti, Antimusica Michele, Bianco e Vittorio Cane...sicuramente me ne sarò dimenticato alcuni...Spero che non si offendano. Loro sono cantautori, ma secondo me hanno molti punti in comune con la tua poesia. Innanzitutto so che in molti spettacoli ti accompagnano musicisti (vedi "Il grande Fresco", "Sbronzi all' alba senza sigarette" e altri ancora) e questo è un punto di partenza; in oltre i temi trattati e la chiave ironicoumoristica in cui vengono letti sono un tratto ricorrente nei lavori di entrambe le categorie poesia/cantautorato.
Guido: Si , effettivamente ci sono molti tratti in comune; io stesso quando ho iniziato a 18 anni l' ho fatto cantando in un gruppo rock e la musica è un altra delle mie passioni. In oltre conosco personalmente molti dei gruppi che hai citato e ad esempio ho collaborato in alcune serate con Antimusica Michele di cui sono per altro amico. Ti consiglio un altro cantautore sempre torinese secondo me molto bravo, Matteo Castellano con cui collaboro spesso.
D&H: Approfondirò al piu presto....Una delle prime domande che mi sono venute in mente di farti dopo aver deciso di intervistarti è stata: Si puo vivere di poesia al tempo della crisi economica?
Guido: Di poesia soltanto è impossibile, forse due secoli fà. Qui in Italia conosco giusto 3 o 4 persone che vivono solo di quello; scrivono libri, fanno reading di presentazione. Il mio punto di forza sono gli spettacoli, con quelli si riesce a vivere: io ne faccio circa 12 al mese tra reading, spettacoli in cui sono accompagnato musicalmente e Poetry Slam.
D&H: Effettivamente guardando il tuo calendario di eventi si nota subito la quantità impressionante di spettacoli.
D&H: A proposito di spazi in cui potersi esibire; come hai fatto a prendere visibilità agli esordi?
Guido: In realtà e stata una crescita lenta, all' inizio lo facevo per passione e non avrei pensato sarebbe potuto diventare un lavoro. Facevo 3 o 4 spettacoli l' anno, in circoli arci per lo più. Poi grazie al passa parola e un minimo di organizzazione sono inizati ad aumentare e con gli spettacoli anche il seguito di pubblico e dopo circa 6 anni da che avevo esordito iniziarono i locali stessi a contattarmi. In tutto ci sono voluti 10 anni dei quali solo negli ultimi 3 è diventato un vero e proprio lavoro.
D&H: So che hai anche lavorato in tv. Come ti sei trovato? Ti ci vedresti in uno "Zelig" di turno? pensi ci siano spazzi per il tipo di poesia che fai nella tv nostrana?
Guido: Si ho lavorato anche in tv; su Mtv per una stagione in un programma condotto da Camila Raznovich e poi un anno e mezzo fa su La7 al "Barbareschi Sciock" per un paio di puntate. Nessuna delle due esperienze è stata molto esaltante. Per quanto riguarda Zelig ma piu in generale in questi tipi di programmi non penso che mi ci vedrei; si fa un tipo di comicità basata sui tormentoni e su tempi molto brevi. Di comici ai livelli di Paolo Rossi o Cornacchione non ce ne sono più in tv a parte appunto quelli della vecchia scuola. Gli unici programmi in cui mi ci vedrei sono quelli della Dandini o "che tempo che fa".
Ora...Sicuramente abbiamo parlato di un sacco di altre cose interessantissime ma considerando il negroni e l impossibilità di utilizzare il mio fido registratore portatile, causa filodiffusione, meglio di così non potevo fare. Lo so, starete pensando "Perchè non gli ha chiesto del libro nuovo?", "Perchè non gli ha chiesto cosa lo ispira nella scrittura delle sue pesie?"....Vi rispondo subito...se vi state ponendo la seconda domanda è probabile che non abbiate mai letto nulla scritto di suo pugno quindi il consiglio è di farlo al più presto....Riguardo alla prima domanda...bhe...magari ne abbiamo parlato e non me ne ricordo.
Nessun commento:
Posta un commento