martedì 15 novembre 2011

Breton!

Inglesi (e già non guasta), figli e abbastanza padri del cortometraggio indie, noi si va oggi a presentare lo spaesante e magnetico fenomeno dei Breton. In sintesi: un collettivo, un profilo basilarmente squat con sede sudlondinese ricavata da una vecchia banca prontamente nominata BretonLABS, e soprattutto un modo completamente diverso di maneggiare tutti quei “rottami” sonori e visuali di cui tanti fanno tanto uso.
Io posso dire di aver usato spaesante e magnetico proprio per questo; sono stato raggiunto in piena faccia da The Commission e questa è stata la sequenza: “ok, campioni e rumori” – “..ma..cosa??” – vuoto d’aria – tuffo in un altro mondo – nuotata di suono. Fanciulli, funziona!
Qualsiasi dubbio sulla loro prevedibilità o su loro timori nell’accostamento e trattamento degli scampoli che colpiscono le nostre orecchie dovrebbe sparire, poi, se vi metteste lì quei due minuti a godervi December come una passeggiata: bel modo di scoprire degli autentici facinorosi dell’audio. Per non parlare del video.
E anche dei veri draghi del marketing, se vogliamo, ottimi nell’avvolgersi in un’aura di imperscrutabilità, toni scuri e apparizioni in scuri cappucci, tutto accompagnato da video affettati, interrotti e ripresi che ci fanno appena gustare un attimo del loro lavoro e poi via.
 
Non pretendiamo certo di fare i grandi scopritori, il nostro collettivo del giorno è già stato Gruppo del Giorno del Guardian, giusto per dire. “Unscrutable, see how unscrutable they are!” ci ripetono sovreccitati i redattori; e se consideriamo che i riferimenti sono a un album in via di cottura negli studi dei Sigur Rós in Islanda (cottura annnunciata il 2 di novembre), fate un po’ voi.
Ma una volta che avete fatto, mi raccomando: guai a voi se non seguite gli sviluppi della faccenda! non abbiamo ancora finito di parlare di Breton, né abbiamo ancora iniziato a parlare con Breton.. news to come out molto presto.
 
State tunati, e naturalmente enjoy




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