Chi pensava che pitturarsi le carni e dichiarare il tutto “arte” fosse ormai una pratica esaurita, buona per dire qualcosa in un’interrogazione su Yves Klein, dovrà (forse) ricredersi; tutto questo grazie a due entità che tra loro non si sono mai viste né conosciute, al massimo si può ipotizzare che la prima abbia passato qualche ora sul sito della seconda. Colore come sangue e come linea del tempo, e soprattutto colore come struttura di un cort(issim)ometraggio nel video dei WU LYF, che da Manchester, tanto per cambiare, esplorano qualche nuovo anfratto del post-punk; o heavy pop, come lo chiamano. In ogni caso, un sito da vedere.
Persone come materia di un colore pesantemente bidimensionale negli studies di Olaf Breuning, svizzero, non esattamente un pischello emergente ma neanche uno che abbia finito le cose da dire.
Torniamo a intonacarci per esplorare la spazialità? Non so.
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