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martedì 14 maggio 2013

Kappa Futur Festival 2013 | Un anno dopo


Eccoci tornare a parlare di concerti, di dj set e di festival..

Dopo un anno torniamo sul pezzo parlando di quello che sarà uno dei festival più grossi d'Italia.
Il Kappa Future Festival di Torino quest'anno ospiterà grandi nomi e dj set di tutto rispetto, ritagliandosi uno spazio tra i vari festival che si stanno affermando in giro per l'Europa.

Dopo la prima edizione che ha visto Fatboy Slim e DeadMau5, quest'anno la line up prevista e splittata nei due giorni è la seguente:

SABATO 13
Main Stage: Carl Cox | Midnight Operator | Nicole Moudaber | Joseph Capriati
Dora Stage: Apollonia | Kerri Chandler | Damian Lazarus


DOMENICA 14
Main Stage: Ellen Allien | Marco Carola | Richie Hawtin | Matador | Leon
Dora Stage: Erol Alkan | Zombie Nation|   TAI | Say Yeah Crew








I nomi sono tanti grossi e cattivi, quindi vale sicuramente una pena fare un giro, la novità di quest'anno saranno due stage che meteranno musica ininterrottamente, e con la speranza che ci sia un miglioramento nell'organizzazione..vi diciamo che noi andremo a farci un giro e vi faremo sapere come andrà.

Enjoy

venerdì 19 aprile 2013

Fabio Viale | Scultura marmo e iperealismo



Fabio Viale, per chi ancora non lo conoscesse, è uno scultore italiano, piemontese doc, nato a Cuneo e trasferitosi a Torino, città in cui lavora vive e produce tutte le sue opere.

Un genio e uno scultore eccezionale, in grado di trasformare un blocco di marmo in tutto quello che gli passa per la testa.




Il suo punto forte è l'apparente duttilità che riesce a dare alle sue opere, che hanno fatto sì che divettasse celebre in tutto il mondo.



Le sue opere sono passate da Miami a Roma, da New York a Mosca, da Milano a Londra. Insomma merita davvero..e se vi capita andate a vedere una delle sue fantastiche esposizioni..

Qui i suoi lavori..Enjoy!








lunedì 17 dicembre 2012

D&H Party | Ellen Allien for Movement 7th Bday. Non sarà poi la fine del mondo...


L'idea é chiara e diretta: non é detto che la possiate vedere al Panorama dalla settimana prossima, quindi venerdi sera armatevi di zainetto da technofolle e andate al Supermarket. Se tutto va bene, ci vediamo sabato mattina e ne riparliamo.


Movement festeggia i suoi 7 anni di clever entertainment e musica di gran casse in Italia - meglio: a Torino - celebrando il rito della fine del mondo con sacerdoti tutt'altro che trascurabili.
Venerdì 21, Supermarket, controllering contorsionistico, maglie a trapezio e poche buone maniere, il tutto a firma Ellen Allien. Perché finire il mondo ascoltando Kesha, quando c'é la techno più cesellata a pochi metri?
Scelta di livello altissimo, e tutt'altro che tranquilla, quella di una divoratrice di masse festivalare  di questo genere (ancora le lacrimucce dopo Fly Bermuda...cfr.. foto), particolarmente se ci ricordiamo le scenate che Fräulein Fraatz adora concedersi quando si degna di passare le Alpi. Ma davvero guai a fare le fighette e dire che c'é di meglio. E' semplicemente falso.
Vi sembriamo quelli che ascoltano Kesha? Secondo me sì, ma ci piace vivere nell'illusione e sentire musica degna del nome. Quindi ci vediamo venerdi.

Enjoy, and #watchthebirdie. 



martedì 20 novembre 2012

Movement vs. Club to Club | 2012

pic.Andrea Invidiato


Ok, sono passate quasi due settimane dall'ultimo evento e abbiamo avuto tempo di raccogliere informazioni, metabolizzare e goderci un po' di quiete prima della tempesta.
Ogni anno Torino si scalda per circa 2 settimane, ma quest'anno in particolare siamo partitti lunghi e di artisti interessanti ne abbiamo visti un bel po'.

Ecco il nostro personale confronto sui due festival:



Quest'anno è partito da lontano, e ha portato un sacco di ospiti, qualcuno molto interessante qualcuno meno. C'è da dire che come organizzazione rende sempre a buon mercato un bel numero di ospiti, e se trovi quello che ti piace, beh sei a cavallo. Il road to Movement meritava sia in termini di ospiti che in termini di location, e hanno saputo muovere un bel po' gente in un sacco di bei posti, Sì, secondo me ha superato di gran lunga la qualità del Main Event.

Main Event:
Tolto il problema di accesso, che ha reso l'entrata da sconvolti e incazzati, la serata in sè è stata organizzata bene, la location azzeccata e grazie alla divisione tra le due sale si poteva sopravvivere.
Grande Chris Liebing e soprattutto i Tale of Us.


Peccato per:

La gente: va bene tutto ma se poi ti accolgono un 2000 persone con i wayfare degli indiani, tutti a petto nudo ad urlare "daje de cassa" dopo un po' mi crolla la voglia di fare festa. La coda (vedi sopra). I 2many Dj's: era la terza volta che passavano da Torino, e aspettavo un'altro genere di spettacolo. Hanno picchiato duro ma senza nessuna particolare dedizione a tutto quello che ero abituato a sentire da parte loro; insomma che suonassero loro o meno, nel casino, non te ne accorgevi.


Il problema che secondo me pesa su questo festival è la quantità di tamarri che si porta dietro, che rende certe situazioni ingestibili (vedi un ingresso unico per 7500 persone, vedi sommossa popolare, 2 ore di coda per entrare, e tanto delirio).






Club To Club:
Quest'anno il CtoC si è lanciato sulle nuove sonorità e sulle nuove sperimentazioni, più del solito.
Se avevi un piccolo capitale da investire potevi andarti ad ascoltare un sacco di artisti interessanti, nuove promesse, e nuovi sonorità.

Gli eventi sono stati organizzati tutti a cavallo di una settimana e hanno accolto grandi artisti, e soprattutto nuovi generi. E' stato un bel miscuglio di gente e di suoni.

Main Event:
Bello. Devo essere sincero, molto meglio degli anni scorsi, mi sono piaciuti quasi tutti, da Clark ad Apparat, da James Holden a SBTRKT, da John Talabot a Scuba.
La location, sempre la stessa, ma almeno hanno organizzato bene le vie di entrata e di fuga.

                                                                                                                   pic.Andrea Invidiato


Peccato per: i prezzi, spendere quasi 70euro e farsi tre serate di fila vale solo se sei a Ibiza, non a Torino. Ital & Rustie, bah. Marcel Dettman: secondo me alla lunga è di una noia mortale.

La gente era un po' più contenuta, ma si sa, a Torino la cassa piace, quindi quando qualcuno apre i bassi comunque c'è sempre qualcuno che urla "Eeehh".


Quindi come ogni anno queste due settimane di stordimento musica elettronica e delirio hanno portato un po' di divertimento nei paraggi.
Ne vincitori ne vinti, è solo musica alla fine, quindi chi se ne fotte.
E se il prossimo anno passate da Torino, beh fateci un salto, alla fine vale la pena vivere almeno una volta tutto questo delirio, no!?


Detto questo, ringrazio le organizzazioni che ci hanno permesso di infilarci un po' d'ovunque




venerdì 2 novembre 2012

***** For President!

Meno di 4 giorni all'Election Day, popolo. L'America esce dalla settimana nera e riprende i discorsi della settimana passata. Quali discorsi? Su che toni? A questo giro é difficile dare una risposta che non ci faccia esaurire i giga a disposizone per il blog..  quello che invece potete fare é rinfrescarvi un attimo la memoria di come é andata fino all'altro ieri, magari facendovi aiutare da For President, la mostra che fino al 6 gennaio mette in tavola alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino tutto ciò che ha colpito occhi e orecchie di tutto il mondo lungo mezzo secolo di elezioni presidenziali americane.


D&H la supporta fin dall'inaugurazione, e ve la propone proprio in questo momento, che secondo noi é davvero il migliore per assaggiarla.
La fotografia, i gadget, il video, il video e ancora il video, ufficiale e non ufficiale, informativo e riflessivo: insomma i media e il loro rapporto con il successo, le strategie, le critiche, ma anche le emozioni collettive dello show più importante del pianeta, altro che Superbowl. Da Cornell Capa al terribile e stupendo Funeral Train di Fusco, dai dibattiti televisivi protostorici alle elezioni deliranti di Vezzoli con BHL contro Sharon Stone.

Now more than ever, enjoy.
E naturalmente, @#$%&/**^ For President!

venerdì 26 ottobre 2012

D&H Party | Movement 2012

Bene siamo agli sgoccioli, è ufficiale, da domani parte un'altra edizione del Movement, un'altra kermesse fatta grandi nomi, grande premessa, grandi speranze..
Quest'anno sono partiti con la rincorsa, con nuove location e qualche nuovo nome, quindi dal 27 ottobre al 3 novembre, magari tenetevi liberi.


Ecco gli artisti che secondo me vale la pena seguire con attenzione:

Seth Troxler: in grado di far ballare anche i morti, sound travolgente e tanto stile.
Brand Braduer Frick: un'orchestra che suonerà musica elettronica strumentale, uno spettacolo assicurato.
2 many Djs: tornano a Torino, e se hanno suonato anche solo come l'ultima volta meritano davvero.
Cobblestone Jazz: sperimentazioni e stile, in live set, molto curioso di sentirli all'opera
Tale of us: duo italiano, grande Groove e grande stile
John Heckle: sperimentazioni elettroniche e techno, tutto live.
Derrick May & Apollonia: ritorno in grande stile della musica elettronica americana, giusto per chiudere in bellezza.




Seguiremo gli eventi da vicino e vi terremo informati...quindi "Stay Tuna!"

lunedì 22 ottobre 2012

D&H Party | Road to Movement


Anche quest'anno tutta la ballotta del Movement è tornata per movimentare le notti torinesi, ma quest'anno sono tutti partiti con la rincorsa.

In attesa del Big Event, sono stati organizzati degli eventi di avvicinamento per incominciare a scaldare i motori.
Le serate sono state itineranti, e si sono svolte tra i vari club più caldi della scena, ospitando alcuni degli artisti più interessanti di quest'ultimo periodo.

Gli eventi hanno visto succedersi artisti più noti alla scena e le nuove promesse, con l'intento di far cominciare a muovere i culi in attesa del 31 ottobre.

Più precisamente si sono visti

My Favorite Robot (in Open Air il 9 settembre): I MFR, all'anagrafe Jared Simm e Voytek Korab, sono un duo di producer canadesi che producono alcuni tra le nuove promesse più interessanti dell'oltre ocenano sotto l'eticchetta omonima.
Famosi per mix di house & chicago techno, hanno fatto muovere a dovere i ragazzi al Caffè Tritolo.






Una Notte al Museo (Venerdì 14 Settembre): Con Supershock, Lollino, Gandalf, Federico Gandin. Primo evento del MovementCulture, che ha provato a portare all'interno del Museo di Scienze Naturali un po' di musica elettronica con alcuni tra i più famosi dj local di torino


Julio Bashmore (Venerdì 21 Settembre): giovanissimo produttore inglese, diventato famoso per aver realizzato uno dei miglior Ep del 2011 (almeno secondo Resident Advisor).
I suoi pezzi sono tra i più suonati tra i grandi,e tra i più apprezzati dalla folla. Ha caratterizzato la serata da un sound inconfondibilemente inglese, futuristico e spetimentale.Una gran bella serata.





Guy Gerber (Sabato 29 Settembre): live set alle OGR (super location), per uno dei grandi della techno, oramai da quasi 10 anni sulla cresta dell'onda con le sue produzioni sofisitcate ed elettroniche.










Soul Clap vs. Wolf + Lamb (Venerdì 05 Ottobre): al Supermarket si sono visti in un'unica serata
Soul Clap duo di producer di Boston, lanciati al main stage dalla grande mela, con un sacco di produzioni al seguito seguono l'evolversi della musica elettronica americana spingendo un stile unico che contraddistingue la loro etichetta.
Wolf + Lamb anch'essi producer, ma questa volta svizzeri, per la precisione di Ginevra (una delle città più calde d'Europa in questo periodo). Sono stati i pionieri di un filone di produzioni che ha lentamente coinvolto tutto il sound Europeo, con un'eleganza fuori dal comune. Da provare per credere.






Vakula and Petar Dundov (Sabato 06 Ottobre): devo essere sincero non li conoscevo.


Luca C (Giovedì 11 Ottobre): Luca C, italiano di nascita, ma londinese di adozione, è uno del duo Luca C & Brigante (lascio a voi immaginare quale).
Ha portato tutto il suo bagaglio di finezze di suoni e di sperimentazioni al Club Gamma.
Lui/loro spaccano, ci piacciono e ci sono piaciuti, e se ricapitano nei paraggi andateci e non ne rimarrete deleusi.



Comunque oramai siamo agli sgoccioli per la parte grassa del festival.



Ci saranno grandi nomi, e grandi ritorni come:
Too Many Dj
Chris Liebing
Seth Troxler
Colbestone Jazz
Brandt Brauer Frick
E molti altri..

Qui il video di presentazione, e qui il sito ufficiale



Quest'anno seguiremo da vicino i restanti eventi in attesa del Big Event e della chiusura, quindi
Stay Tuned!

sabato 7 luglio 2012

Meeting Ducks | What you see / What I see: Anna Ippolito

[passo passo passo passo - passo]
[passo]

[siamo davanti a questo:]


[smile]
[smile]

Senti, faccio subito il molesto e ti chiedo se mi spieghi il tuo lavoro..
Certo, io adesso sto lavorando molto sulla pareidolia..

[ricorro a 5 anni di classico e non riesco a comporre nulla con "presso" e "immagine".. quindi, smile #3,  e poi: ] ...quella dei test di Rorschach?
Anche. Lavoro su composizioni di forme nelle quali si riconoscono figure, figure diverse..

...a seconda dell'osservatore?

tu cosa ci vedi?

uno specchiarsi di due figure che uniscono...la testa di Topolino, il volto di una donna.. con una maschera di legno..iniziano delle spalle e poi addio..
 hm..io due personaggi, uno con un seno e l'altro senza, con un'acconciatura altissima, trafitti da una freccia. Do titoli un po' lunghi, questo è "Cupido colpisce sempre alle spalle".

tecnica? .. materiali?

C'é l'acrilico, poi tutto il marrone che vedi nelle varie sfumature é rolla di noce

e il postbombardamento che vedo sulla tela?
lì lascio il mistero...secondo te?


mmm..meglio non scoprirsi troppo, non avanzerei nessuna ipotesi più audace di una cannuccia.
ti lascio lasciare il mistero.

Tutto questo non é Beckett, è il racconto ( fedele come solo i nostri racconti sanno esserlo... ) di quel che é successo all'inaugurazione di Suite n°1, che ha da poco chiuso i battenti alla Galleria Cristiani di Torino. 
La malcapitata avvicinata di fronte a l'arte sua da noialtre anatre é Anna Ippolito, e ci ha messo davvero poco a farci suoi con questo suo esplorare le immagini al di là di quel che sembrano dire. 
C'é ricerca, c'é capacità di dire qualcosa di nuovo, e ancora una volta viene da Torino... potevamo non parlarvene?? 
Ma direi che noi abbiamo parlato abbastanza e da qui in giù sfonderemmo nel campo dell'inutile.. parla l'immagine, e ne parlate voi che la state vedendo.

More about Anna:
https://www.facebook.com/AnnaIppolitoInArte

ciò detto...enjoy!



















martedì 3 luglio 2012

D&H Torino | Jazz Re Found 2012



Inizio dicendo che non era proprio Torino, ma dovrei titolare il post D&H Piemonte!

L'altra settimana c'è stato il Jazz Re Found. festival Italiano che ha visto scambiarsi nomi e artisti della scena internazionale e italiana di tutto rispetto.

I grandi nomi di quest'anno erano Onra (dj e producer francese famoso per i suoi beat taglienti e uni stile unico ed elgante), il nuovo talento inglese Machinedrum, Emika (artista inglese sotto l'etichetta stilosissima, Ninja Tune), Four Tet (dj inglese di fama mondiale, lanciato al grande pubblico dalla Domino records con l'album There is Love in You), Claudio Coccoluto (e chi non lo conosce) e i De La Soul (storico gruppo rap degli anni 80, con più di vent'anni di attività); senza contare i giovani talenti   italiani come Move D, Mohko i ragazzi povenienti da Piemonte Groove, e dalla PWT School.
Insomma tutte le carte in regola per far ballare un po' di gente per quattro giorni..



Attirati da Four Tet siamo riusciti ad imbucarci..ed ecco qui cosa abbiamo visto:

Il clima di festa era nell'aria già dai primi gruppi ed entrati siamo stati intrattenuti da Emika, giovane
talento inglese dalla voce fredda,i capelli corti e un sound molto sofisticato, ha intrattenuto le prime persone che arrivano al parco.


Subito dopo i Rocketnumbernine con il loro live set suonato ha scaldato i motori e la gente ha cominciato a scalciare. Live set con batteria synth basso, hanno picchiato duro per una buona ora.




E poi Four Tet, l'head linear, che ha fatto un live set di tutto rispetto, suonando per circa un'ora e mezza a colpi di cassa in quattro e varianti sul genere, decollando e muovendo la gente a colpi di basso e cassa.
Insomma ha fatto ballare tutti, marchiando a dovere la serata con lo stile che lo contraddistingue da anni.







At last, tutti i giovani dj invitati hanno suonato in due igloo sintetici e mantenendo alto il livello delle casse e della serata.





Non c'era troppa calca, e anche se forse questo può dispiacere agli organizzatori, a noi stronzi sotto il palco ha permesso di goderci le cannonate tra una zanzara e l'altra, grosse come elefanti.

Hand up & Enjoy!


(pic.andrea invidiato)

giovedì 28 giugno 2012

Meeting Ducks | Kappa Futur Festival: intervista a Maurizio Vitale

Ve ne abbiamo già parlato, un bel po'. Ma non vi é mai capitato di pensare che, ad ogni festival che sbarca in questa città, più che articoli che vi ripetono chi é Carl Cox e quanto sia un figo (e già lì si capiscono cose...) non si trova niente ?? A noi l'idea non piace, e non piace neanche a Maurizio Vitale, cuore dell'organizzazione di Kappa FuturFestival.
Si insomma, ne parliamo un attimo con lui, di come si costruisce un festival, del dove e del per chi. E già che ci siamo, anche del perché. Ci proviamo in 3-4 domandine pulite pulite, e vi riportiamo la fedele trascrizione di quel che s'é detto.

Festival nuovo, concept nuovo... clever entertainment in un evento di elettronica italiano. Da dove viene l'idea, o il modello?

Be', il riferimento é sicuramente il Movement di Detroit. Per il clever enterteinment non ce lo siamo inventato... in discoteca, nei club, ho visto picchiarsi a Napoli, non a Detroit. Non so, c'è poca cultura di questo tipo, anche perché spesso chi ha organizzato ha organizzato male. ha prodotto male, con impianti scadenti , non lo so..comunque a me non interessa quello che fanno gli altri, io voglio fare una cosa in superficie. Capisci? portare questo mondo in superficie, perche é un'industria come le altre... è come se uno facesse magliette  e restasse underground, facesse le cose in nero, evadesse. Invece quando un'azienda va bene, come ad esempio Robe di Kappa, è pubblica, ha i bilanci e fa le cose da "Bravi Ragazzi": così si deve fare anche questa industria.
Perché nel mondo o fai il delinquente, però devi essere molto bravo e capace, oppure fai la persona "emersa", come dico io. E allora io che non ho il pelo per fare il delinquente, e me ne rammarico - e lo avrei fatto molto volentieri il delinquente, ma non ho il pelo - non ho altro modo di provare a fare le cose a fatica secondo quello che la legge ti impone. E dico a fatica perche seguendo tutte le leggi rischi di fallire anzi, neanche di partire.

Quindi vai ad inserirti in un paesaggio difficile, parliamo di proporre modelli alternativi nella cultura musicale italiana, della cultura italiana in generale: opinione a riguardo in 5 secondi?

Ma la cultura italiana  in generale è una delle più profonde del mondo; la stiamo perdendo, ma non sono io a dirlo, è Oliviero Toscani a dirlo, la stiamo perdendo perché stiamo perdendo la formazione, quando manca quella l' essere umano tende a deviare. Se non insegni piu niente, non rivaluti il territorio, non c'è disciplina, ci si perde. I giovani italiani sono brillantissimi perche il nostro é un paese di brillanti. Si stanno perdendo , non parlano piu italiano, dicono una bestemmia ogni 2 minuti..non c'è piu disciplina e allora si tende a fare cio che si vuole...ma lo dicono tutti .

Sempre più difficile...come pensi possa reagire il pubbblico ad un'offerta di questo tipo?

Te lo dico con una battuta..se tu devi uscire con una ragazza o un ragazzo bello, cos'è la reazione? Che sei contento..cioè non è che io devo tentare il pubblico, devo fare in modo che il pubblico sia contento... Se gli dai un bel servizio, una bella location, un buon impianto, un prezzo popolare e una buona line up artistica il pubblico dovrebbe essere solo contento e non incazzarsi; il pubblico si incazza quando vede un artista di merda in un posto di merda con un impianto di merda, con una organizzazione di merda che non funziona e ha ragione, mi incazzerei anche io. All'estero si incazzano un po' di meno perche le cose funzionano di piu.

Sono anche gli artisti a fare la differenza. Come li avete selezionati?

I metodi di selezione degli artisti sono 2 e sono complementari.Uno é la nostra passione, soprattutto del mio socio, e la sensazione di ricerca  e di qualità, perche tra di noi siamo un giro di Freudiani; perche pensiamo li ci sia il sol vero.. Per seguire un po' la propria passione e le novità. Dall altra parte poi c'è un po' la parte del mercato, si prendono artisti molto conosciuti dai giovani... Da una parte c'è l'attenzione al mercato e dall'altra la ricerca, e si cerca un equilibrio. E così abbiamo fatto anche questa volta, con 3 nomi big e altri 15 meno conosciuti anche se molto bravi: resta quindi anche la parte di ricerca, l'aspetto underground.

Già, per quanto riguarda i "piccoli"? Stesso metodo anche nel selezionare i nomi meno pop?

Tra i meno conosciuti è questione di ricerca, girando il mondo a uno capita di ascoltarli, di conoscerli e quindi se ti piacciono tieni i contatti ...così è successo con Agoria, Mathew Jonson.. che poi il mondo dell'elettronica non è cosi grande, sono milioni a suonare, ma poi i nomi... Poi ci sono i giovani torinesi che stanno crescendo bene anche a livello estero.
Girando li senti, ti piacciono, segui le linee della tua proiezione, li contatti, li paghi e forse vengono.
 

Questo è quanto. Così salutavano la vigilia del FF, ed entro poco - fidatevi - sarà molto interessante  mettervi a parte di un'altra chiacchierata a cose fatte... stay tuna!

venerdì 6 aprile 2012

Meeting Ducks | D&H interview | 01. Diego Perrone


E si continua, popolo, si continua! D&H torna a molestare gente con le sue domande moleste, e stavolta dà alla sua vittima prescelta la faccia (completa di ciuffo e basetta) di Diego Perrone. Diego è Diego, è il cantante dei Medusa, è quello che canta con Caparezza, sì ma insomma è Diego: è una figura che ormai non ha bisogno di dipendenze di fama, e lo dimostra sganciando un album come Dove finisce il colore delle fotografie lasciate al sole. Ma è anche una figura fatta al 99,9% di Torino, che con Torino mantiene un legame speciale: nella musica soprattutto, e basta vedere il video di Rainy Baby, release di mezz’ora fa, per capire di cosa parliamo. 
E quindi direi..basta preliminari: è un'intervista, parliamone!


D&H:     Dalla sala prove ai Medusa a “ah si quello che canta con Caparezza”. E adesso solista. Ci diamo un attimo alla nostalgia gratuita? Dai... Come descrivi la Torino in cui sei cresciuto come musicista?
Diego:   Torino è sempre stata una città ricca di immaginazione, dovuta probabilmente al fatto che essendo stata principalmente una città industriale l'unico modo per evadere dal grigiore quotidiano resta l'immaginazione, appunto. Ricordo ancora il primo concorso che abbiamo vinto con i Medusa, si chiamava Pagella Rock e forse esiste ancora una cosa simile. Era un concorso per gruppi emergenti che provenivano dalle scuole superiori; era eccitante sfidarsi con i propri coetanei, si parlava di musica, c'erano rivalità aperte ma sane, l'unica pecca era, e forse fa parte del carattere dei torinesi, la poca cooperazione tra i gruppi, una sorta di rivalità stimolante ma che ha portato come conseguenza l'affossamento di gruppi anche validi; ma questo fa parte della vita, d'altronde il rock’n'roll non è per tutti.

jeunesse dorée. Proprio i Medusa

D&H:     La scena torinese oggi secondo Diego Perrone.
Diego:   La scena torinese è ricca di nuovi gruppi o solisti interessanti, spesso però la visibilità che meriterebbero è disattesa, non capisco il perché. E’ colpa della creatività trita e ritrita di chi scimmiotta ciò che c'è già? O è colpa delle etichette indipendenti che preferiscono non rischiare e produrre copie di cose che già esistono? Le domande però, mi rendo conto, qua non le devo fare io…

D&H:    Però va ammesso: quelle che ti sei posto tu ci stanno decisamente.
Anyway: a questo punto, dove sono arrivati/dove stanno andando secondo te i personaggi di quella scena?
Diego:   Tra i progetti di maggior successo degli ultimi anni ci sono sicuramente i Subsonica che volente o nolente hanno creato uno stile imitato da tantissimi gruppi, anche gruppi di consolidato successo hanno guardato al loro sound ed hanno tentato di carpirne i segreti. Ed è proprio questo che volevo dire prima: loro esistono già, lo so che è facile essere affascinati da qualcosa che ci piace ma quello è il loro suono, sono identificati per quello. Non ha senso creare un gruppo copia sperando che ci sia un pubblico che non si accorga che sono uguali. La scena rischia di impoverirsi se ci si uniforma ad una moda. Quello dei Sub era un esempio solo per spiegare che la via più facile non è sempre quella giusta. Spero infine che la scena non stia andando alla deriva ipnotizzata da linguaggi che non appartengono alla nostra storia musicale.

D&H:     Quindi, finito questo giro critico, fatto questo quadro della situazione...dove ti collochi tu?
Diego:   Mah, non saprei dire. Sicuramente non mi sento una nuova leva, anche se il mio disco è diverso da quello che ho fatto fino ad ora. L'ho fatto perché questo e quello che so fare, cantare, suonare; il resto lascio che lo decidano gli altri: se collocare o meno la mia musica nel loro Pod 

D&H:     Anche ascoltando la chiusura dell’album..Torino, visioni del pianeta, suoni sull’atmosferico andante... c’è ancora da dire, quindi, nel discorso iniziato dai Subsonica?
Diego:   La musica elettronica è sempre stata una mia passione, ho cercato di fare un disco che riflettesse questa mia inclinazione.

D&H:     Anche tu prima o poi farai il dj?
Diego:   Non mi piace fare il Dj. ovvero mi piacciono i Dj e li rispetto professionalmente ed è anche per questo che mi sembrerebbe di sminuire il loro lavoro se mi cimentassi anche io nel mixare dischi. Gia troppi lo fanno ed il risultato è che non c'è più una serata dove si balli musica coerente. se dovessi scegliere un lavoro alternativo farei il giardiniere.

D&H:     Dalla frangia ai petardi alla basetta romanticista: biografia tricologica di Diego Perrone. Capelli diversi per periodi creativi diversi?
Diego:   No, e che mi piace tagliarmi i capelli da me. sono diventato anche il coiffeur del tour (tranne che di Capa)

D&H:     Allora: “quello dei Medusa” e “quello che canta con Caparezza” sono risposte già prese. Quindi, domanda di rito: secondo te, per cosa sarai ricordato da tutti domani la settimana prossima e foreverandever?
Diego:   Ovviamente per il mio grande cuore ah ah ah..scherzo..spero di doverla ancora fare la cosa per la cui sarò ricordato…

D&H:     Recensisci il tuo album come vorresti vederlo recensito dalle riviste e dai blog per te più importanti. Ovviamente, non essere timido nel farlo.
Diego:   Un bel disco ascoltatelo e portatelo con voi su un isola deserta oppure perdetevi ascoltandolo mentre guidate in tangenziale…

 
Enjoyed, naturalmente..!!
Le prossime puntate sgroppano e scalpitano nelle scuderie D&H.
Sapete già che fare.
Stay Tuna!

venerdì 9 marzo 2012

D&H Torino. Life Index of a soirée: Maceo Plex



Recente il fissarsi del suo indirizzo su Valencia; molto meno le sue pericolose frequentazioni di piatti e sequencer.  Quasi universale il suo percorso fin dai primi giochetti electro e techno nelle nebbie dei 90s (tutta sta gente che inizia nella culla … smettetela di farmi sentire vecchio!); tutt’altro che scontati i suoi colpi nei 2010s, gomito a gomito con Deniz Kurtel e il giro Visionquest in quella Crosstown Rebels che, adorabilmente dispotica, presidia da qualche anno la deep e altre due o tre scene di poco conto.
Sì, insomma, al guestbook di Torino si può aggiungere da sabato scorso anche Eric Estornel, quel Maceo Plex che ha concluso il 2011 con un album in top10 di Resident Advisor, e che si è saputo dimostrare molto ricercatore, molto dissonante all’interno di un mondo che spesso si adagia su minestrine consolidate da sold-out.
Capiamoci: è uno di quelli che arrivano a mettere pure la propria voce, nell’album. Altro che vocoder o collaborazioni. E questo pur non essendo un uomo-spettacolo alla Steve Aoki.
In riva al Po ce lo siamo visti arrivare (tanto per cambiare in una notte buia&tempestosa: ormai sembra essere  un rito, se c’è qualche ospite del genere) in tunica nera da profeta/berlinese anni2000, e l’abbiamo visto reggere ore varie senza il minimo calo di tono: sa benissimo per quali persone sta suonando, e sa come portarle a essere felici. Nessuna indulgenza a lati deep-complessi, stavolta: due tracce e già si è lì ad aspettare la primavera,  la Mainmarkthalle di Mannheim o il tendone del Love Family, pronti a catalogare i colori di tutti i Wayfarer presenti.
Visto il bilancio, il profeta-style risulta una scelta ottima.

Movement e WPTMWL presentano, D&H non manca.
Subito un assaggio, duckers.
Enjoy



ah, a tempo perso enjoyate anche il Maceo Plex un po' meno vestito a festa, nel suo modello domestico-deep. Personalmente, questa l'autunno scorso ci stava perfettamente, meglio di un trench di burberry. 
click, help yourself with a Cosmo and enjoy once again.

GPM150 - DJ T. feat. Cari Golden - City Life (Maceo Plex Remix )

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