martedì 20 novembre 2012

Movement vs. Club to Club | 2012

pic.Andrea Invidiato


Ok, sono passate quasi due settimane dall'ultimo evento e abbiamo avuto tempo di raccogliere informazioni, metabolizzare e goderci un po' di quiete prima della tempesta.
Ogni anno Torino si scalda per circa 2 settimane, ma quest'anno in particolare siamo partitti lunghi e di artisti interessanti ne abbiamo visti un bel po'.

Ecco il nostro personale confronto sui due festival:



Quest'anno è partito da lontano, e ha portato un sacco di ospiti, qualcuno molto interessante qualcuno meno. C'è da dire che come organizzazione rende sempre a buon mercato un bel numero di ospiti, e se trovi quello che ti piace, beh sei a cavallo. Il road to Movement meritava sia in termini di ospiti che in termini di location, e hanno saputo muovere un bel po' gente in un sacco di bei posti, Sì, secondo me ha superato di gran lunga la qualità del Main Event.

Main Event:
Tolto il problema di accesso, che ha reso l'entrata da sconvolti e incazzati, la serata in sè è stata organizzata bene, la location azzeccata e grazie alla divisione tra le due sale si poteva sopravvivere.
Grande Chris Liebing e soprattutto i Tale of Us.


Peccato per:

La gente: va bene tutto ma se poi ti accolgono un 2000 persone con i wayfare degli indiani, tutti a petto nudo ad urlare "daje de cassa" dopo un po' mi crolla la voglia di fare festa. La coda (vedi sopra). I 2many Dj's: era la terza volta che passavano da Torino, e aspettavo un'altro genere di spettacolo. Hanno picchiato duro ma senza nessuna particolare dedizione a tutto quello che ero abituato a sentire da parte loro; insomma che suonassero loro o meno, nel casino, non te ne accorgevi.


Il problema che secondo me pesa su questo festival è la quantità di tamarri che si porta dietro, che rende certe situazioni ingestibili (vedi un ingresso unico per 7500 persone, vedi sommossa popolare, 2 ore di coda per entrare, e tanto delirio).






Club To Club:
Quest'anno il CtoC si è lanciato sulle nuove sonorità e sulle nuove sperimentazioni, più del solito.
Se avevi un piccolo capitale da investire potevi andarti ad ascoltare un sacco di artisti interessanti, nuove promesse, e nuovi sonorità.

Gli eventi sono stati organizzati tutti a cavallo di una settimana e hanno accolto grandi artisti, e soprattutto nuovi generi. E' stato un bel miscuglio di gente e di suoni.

Main Event:
Bello. Devo essere sincero, molto meglio degli anni scorsi, mi sono piaciuti quasi tutti, da Clark ad Apparat, da James Holden a SBTRKT, da John Talabot a Scuba.
La location, sempre la stessa, ma almeno hanno organizzato bene le vie di entrata e di fuga.

                                                                                                                   pic.Andrea Invidiato


Peccato per: i prezzi, spendere quasi 70euro e farsi tre serate di fila vale solo se sei a Ibiza, non a Torino. Ital & Rustie, bah. Marcel Dettman: secondo me alla lunga è di una noia mortale.

La gente era un po' più contenuta, ma si sa, a Torino la cassa piace, quindi quando qualcuno apre i bassi comunque c'è sempre qualcuno che urla "Eeehh".


Quindi come ogni anno queste due settimane di stordimento musica elettronica e delirio hanno portato un po' di divertimento nei paraggi.
Ne vincitori ne vinti, è solo musica alla fine, quindi chi se ne fotte.
E se il prossimo anno passate da Torino, beh fateci un salto, alla fine vale la pena vivere almeno una volta tutto questo delirio, no!?


Detto questo, ringrazio le organizzazioni che ci hanno permesso di infilarci un po' d'ovunque




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