lunedì 12 novembre 2012

Bianco | Storia del Futuro



Oggi in uscita l' ultima fatica di uno dei cantautori torinesi tra i miei preferiti; anche perchè l' ho praticamente visto dalle primissime esibizioni al Giancarlo e al Rock & Folk, quando ancora si faceva chiamare Mr Detox. Alberto Bianco, nome d' arte Bianco, dopo un ottimo esordio con il primo disco "Nostalgina" tenta il raddoppio con "Storia del Futuro". Se la forza delle canzoni del primo disco stava nello stile cantautoriale , nei testi e negli arrangiamenti semplici ma efficaci ( gran parte delle canzoni di Nostalgina erano create per voce e chitarra, se cercate bene su youtube troverete dei video di Alberto che se la canta e se la suona davanti alla telecamera ), nella scrittura del nuovo disco sono state coinvolte altre "mani", quindi lo si potrebbe definire quasi come un lavoro collettivo, come Bianco stesso l' ha definito nel video documentario girato durante le registrazioni di "Storia del Futuro". L' album dovrebbe raccogliere le esperienze e i suoni raccolti durante l' anno e mezzo di tour per il disco precedente; considerando che i musicisti che l' hanno accompagnato nei live sono anche quelli con cui ha lavorato in studio, il disco suona più maturo e complesso per quanto riguarda gli arrangiamenti musicali; attenzione... Con più maturo e complesso non intendo che suona come i Dream Teather ma semplicemente che le canzoni sono nate per essere suonate da 5 elementi e quindi non c' è stato bisogno di riarrangiarle come per l' album precedente. A parer mio il punto di forza restano i testi;  musicali, semplici, diretti e in grado di parlare alle orecchie di un vasto pubblico.
 I meriti di questo annunciato successo vanno quindi oltre che a Bianco, anche ai suoi collaboratori; Gege dei Santabarba/Monaci del Surf tra tutti e alla INRI records, etichetta torinese nata ad hoc un paio di anni fà per rappresentare uno sparuto gruppo di band di zona sotto la direzione artistica, se così la vogliamo chiamare, di Dede dei Linea 77. La cosa che più mi entusiasma del successo di Bianco e più ampiamente della INRI è l' approccio low-fi che hanno avuto sin dall' inizio e che cercano di mantenere. Un gruppo di amici che si mette a fare buona musica e, con una buona organizzazione alle spalle, riesce ad avere visibilità e successo. Lo definirei un esempio da seguire per il mercato musicale italiano; fare paragoni con realtà come "La Tempesta" recors di Molteni forse è un pò prematuro ma le linee guida sono quelle.... Speriamo che vadano avanti così ed intanto facciamo gli auguri ad Alberto per l' uscita del nuovo disco anche se siamo certi che non ne abbia bisogno.

Bianco | La solitudine perchè c' è?


Video documentario Storia del Futuro

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