giovedì 28 giugno 2012

Meeting Ducks | Kappa Futur Festival: intervista a Maurizio Vitale

Ve ne abbiamo già parlato, un bel po'. Ma non vi é mai capitato di pensare che, ad ogni festival che sbarca in questa città, più che articoli che vi ripetono chi é Carl Cox e quanto sia un figo (e già lì si capiscono cose...) non si trova niente ?? A noi l'idea non piace, e non piace neanche a Maurizio Vitale, cuore dell'organizzazione di Kappa FuturFestival.
Si insomma, ne parliamo un attimo con lui, di come si costruisce un festival, del dove e del per chi. E già che ci siamo, anche del perché. Ci proviamo in 3-4 domandine pulite pulite, e vi riportiamo la fedele trascrizione di quel che s'é detto.

Festival nuovo, concept nuovo... clever entertainment in un evento di elettronica italiano. Da dove viene l'idea, o il modello?

Be', il riferimento é sicuramente il Movement di Detroit. Per il clever enterteinment non ce lo siamo inventato... in discoteca, nei club, ho visto picchiarsi a Napoli, non a Detroit. Non so, c'è poca cultura di questo tipo, anche perché spesso chi ha organizzato ha organizzato male. ha prodotto male, con impianti scadenti , non lo so..comunque a me non interessa quello che fanno gli altri, io voglio fare una cosa in superficie. Capisci? portare questo mondo in superficie, perche é un'industria come le altre... è come se uno facesse magliette  e restasse underground, facesse le cose in nero, evadesse. Invece quando un'azienda va bene, come ad esempio Robe di Kappa, è pubblica, ha i bilanci e fa le cose da "Bravi Ragazzi": così si deve fare anche questa industria.
Perché nel mondo o fai il delinquente, però devi essere molto bravo e capace, oppure fai la persona "emersa", come dico io. E allora io che non ho il pelo per fare il delinquente, e me ne rammarico - e lo avrei fatto molto volentieri il delinquente, ma non ho il pelo - non ho altro modo di provare a fare le cose a fatica secondo quello che la legge ti impone. E dico a fatica perche seguendo tutte le leggi rischi di fallire anzi, neanche di partire.

Quindi vai ad inserirti in un paesaggio difficile, parliamo di proporre modelli alternativi nella cultura musicale italiana, della cultura italiana in generale: opinione a riguardo in 5 secondi?

Ma la cultura italiana  in generale è una delle più profonde del mondo; la stiamo perdendo, ma non sono io a dirlo, è Oliviero Toscani a dirlo, la stiamo perdendo perché stiamo perdendo la formazione, quando manca quella l' essere umano tende a deviare. Se non insegni piu niente, non rivaluti il territorio, non c'è disciplina, ci si perde. I giovani italiani sono brillantissimi perche il nostro é un paese di brillanti. Si stanno perdendo , non parlano piu italiano, dicono una bestemmia ogni 2 minuti..non c'è piu disciplina e allora si tende a fare cio che si vuole...ma lo dicono tutti .

Sempre più difficile...come pensi possa reagire il pubbblico ad un'offerta di questo tipo?

Te lo dico con una battuta..se tu devi uscire con una ragazza o un ragazzo bello, cos'è la reazione? Che sei contento..cioè non è che io devo tentare il pubblico, devo fare in modo che il pubblico sia contento... Se gli dai un bel servizio, una bella location, un buon impianto, un prezzo popolare e una buona line up artistica il pubblico dovrebbe essere solo contento e non incazzarsi; il pubblico si incazza quando vede un artista di merda in un posto di merda con un impianto di merda, con una organizzazione di merda che non funziona e ha ragione, mi incazzerei anche io. All'estero si incazzano un po' di meno perche le cose funzionano di piu.

Sono anche gli artisti a fare la differenza. Come li avete selezionati?

I metodi di selezione degli artisti sono 2 e sono complementari.Uno é la nostra passione, soprattutto del mio socio, e la sensazione di ricerca  e di qualità, perche tra di noi siamo un giro di Freudiani; perche pensiamo li ci sia il sol vero.. Per seguire un po' la propria passione e le novità. Dall altra parte poi c'è un po' la parte del mercato, si prendono artisti molto conosciuti dai giovani... Da una parte c'è l'attenzione al mercato e dall'altra la ricerca, e si cerca un equilibrio. E così abbiamo fatto anche questa volta, con 3 nomi big e altri 15 meno conosciuti anche se molto bravi: resta quindi anche la parte di ricerca, l'aspetto underground.

Già, per quanto riguarda i "piccoli"? Stesso metodo anche nel selezionare i nomi meno pop?

Tra i meno conosciuti è questione di ricerca, girando il mondo a uno capita di ascoltarli, di conoscerli e quindi se ti piacciono tieni i contatti ...così è successo con Agoria, Mathew Jonson.. che poi il mondo dell'elettronica non è cosi grande, sono milioni a suonare, ma poi i nomi... Poi ci sono i giovani torinesi che stanno crescendo bene anche a livello estero.
Girando li senti, ti piacciono, segui le linee della tua proiezione, li contatti, li paghi e forse vengono.
 

Questo è quanto. Così salutavano la vigilia del FF, ed entro poco - fidatevi - sarà molto interessante  mettervi a parte di un'altra chiacchierata a cose fatte... stay tuna!

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