venerdì 20 aprile 2012

Daniil Charms | Mad in the USSR


Una vecchia, per la troppa curiosità, si sporse troppo dalla finestra, cadde e si sfracellò.
Dalla finestra si affacciò un’altra vecchia e si mise a guardare giù quella che si era sfracellata, ma, per la troppa curiosità, si sporse troppo anche lei dalla finestra, cadde e si sfracellò.
Poi dalla finestra cadde una terza vecchia, poi una quarta, poi una quinta.
Quando cadde la sesta vecchia mi stancai di stare a guardarle, e me ne andai al mercato Mal’cevskij, dove, dicevano, a un cieco avevano regalato uno scialle fatto ai ferri.

Non vuol dire una beneamata fava di nulla? Perfetto.
La stessa violenza di un muro dipinto sotto acidi, un’estetica da Petronio, l’assurdo eletto a sistema. Vero eroe del libero razzolamento dei cervelli, è un onore (ri)presentarvi, fuorilinea rispetto a noi come lo è stato rispetto alla qualunque,
Daniil Charms. 


Oppure Harms. 


Oppure Kharms.



Chiudiporta delle avanguardie russe in pieno stalinismo, con questo signore contemporaneamente animale da cortile, scienziato (umano) da Nobel, dandy da salotto abbiamo  l’esempio di chi per perseguire l’Assurdo ha sfidato tutto, persino l’epurazione sovietica. Per anni deve scrivere fiabe per bambini, per nascondere il sovversivo assurdismo che pratica quotidianamente, si fa pure arrestare nel 1932, e rinchiudere nel 1942 in manicomio, dove peraltro muore.
Solo negli anni 80 è stato riscoperto, ha avuto il tempo di ridiventare un mito, finendo su murales kilometrici e popolareschi sottobraccio a Taras e Shevchenko. E adesso che gli anni 80 non vanno neanche più come revival direi che ce lo possiamo riprendere con calma, follia per follia, vecchia che cade per vecchia che cade.


daniil, taras, sheva e altra varia mitologia

Titoli?  “Casi” raccoglie quanto di meglio vi possiate aspettare, “Disastri” devo ancora leggerlo, lo ha ripubblicato l’anno scorso Marcos y Marcos, ma promette bene…
Enjoy!

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